Ferrara è una città ricca di leggende: quella ispirata a Bartolomeo Chiozzi è tra le più affascinanti. L’ingegnere, vissuto tra il XVII e il XVIII sec., realizzò importanti opere idrauliche. Tuttavia, presto cominciarono a circolare dicerie sul suo conto sia per la sua eccentricità che per la sua bravura. Pare infatti che, con delle formule, avesse evocato il diavolo incarnato nel servo Magrino.
Un giorno, il Chiozzi volle entrare nella Chiesa di San Domenico, dopo aver allontanato Magrino. Fu accolto dai frati. Magrino, nel frattempo, era tornato indietro e i frati, per sedare l’ira del diavolo, gli gettarono addosso dell’acqua santa. Per rabbia, Magrino diede un calcio all’entrata, lasciando un segno visibile ancora oggi. Fuggì poi nel bosco del Barco, dove continuò a farsi sentire per molto tempo facendo versi terrorizzanti.
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