"Vuccirìa" deriva dal francese "boucherie", macelleria, e in origine infatti alla vuccirìa si vendeva sopratutto carne. Col passare del tempo divenne un mercato eterogeneo, teatro delle "abbanniate" (grida) dei venditori delle merci più diverse. Oggi la parola "vuccirìa" significa, in dialetto siciliano, confusione. La confusione è quella delle bancarelle del mercato che si sviluppa in viuzze e piazze gremite di venditori e acquirenti. Passare una mattina alla Vuccirìa significa perdersi in odori e colori inediti, sgargianti e poetici. Immaginate di trovarvi in mezzo alle bancarelle: vi confonderete a contare i sacchi di legumi, vi sorprenderete scorgendo i pesci ancori vivi sui banchetti e rimarrete ipnotizzati dalla geometria delle composizioni di frutta, cercando di non scivolare sulle "balate" di cemento...
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