Un suono così irregolare, spasmodico e forte Charles Dickens non l’aveva mai sentito. I rintocchi delle campane delle torri cittadine arrivavano fino a Villa Pallavicini, la residenza dello scrittore, e disturbavano la sua attenzione concentrata sul foglio ancora bianco.
Un giorno, insieme al solito rumore metallico e assordante, arrivò anche l’idea per la sua storia: “Canto di Natale” doveva cominciare proprio con delle campane assordanti.
La villa simile a un luogo fiabesco, gli aromi del giardino con terrazze e archi e il panorama sulla città e sul porto non entrarono nelle pagine del racconto di Natale, ma restarono nella memoria di Dickens come un bellissimo sogno. Una visita allo spirito della felicità!
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